“BRAIN ROT”: CHI SI PERDE IN RETE

Secondo l’Oxford English Dictionary, la parola dell’anno sarebbe “brain rot”, letteralmente “decadimento cerebrale”. Si tratta del deterioramento mentale o psicologico che affligge chi si perde sui contenuti spazzatura della rete per un periodo di tempo prolungato.

Il quadro piuttosto negativo è evidenziato in modo particolare negli ultimi tempi, specie per quanto riguarda la popolazione giovanile. Sempre più giovani spendono ore nel mondo online e sembrano esserci delle ricadute sulla loro salute mentale. È quanto emerso nell’indagine svolta dagli psicologi dell’associazione DiTe e dal portale studentesco Skuola.net, che ha rivelato come, su un campione di 2510 ragazzi tra i 10 e i 24 anni, il 34% si senta triste o insoddisfatto dopo l’utilizzo delle piattaforme social.

Non solo, il portale online verrebbe percepito dai giovani come una sorta di rifugio: sia contro la tristezza che contro la rabbia (58%), ma anche nel caso di frustrazione e delusione (54%). Ben il 49% dei ragazzi dichiara di essere influenzato da ciò che osserva in rete. I social avrebbero addirittura voce in capitolo per quanto riguarda il rapporto con il proprio corpo, che dovrebbe comparire in linea con i modelli proposti online. 

Se non si parla di “brain rot”, ci si avvicina molto. Tuttavia, il fenomeno svelato dall’inchiesta sembra portare con sé una riflessione ancora più profonda: il rintanarsi in rete, per molti giovani, appare come una risposta all’incapacità di guardare al futuro a lungo termine, di progettare e di proiettarsi nel mondo reale. Oltre il 62% degli intervistati, infatti, ha confessato di far fatica a immaginare il domani.

Per evitare di perdersi nella spazzatura online e di cadere nel “decadimento cerebrale”, è necessario che anche i social si orientino verso una comunicazione responsabile, capace di fornire contenuti di valore e spunti di riflessione, senza creare dipendenza.

Per approfondire: https://www.adnkronos.com/cronaca/giovani-sempre-piu-isolati-il-27-non-ha-amici-in-carne-e-ossa-e-14-fa-fatica-ad-incontrarli_7fS0ktoqzQaANuEVkgpIbn 

Autore: Beatrice Simion

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