L’EDUCAZIONE ALIMENTARE PER COMBATTERE IL JUNK FOOD

Il consumo di energy drink e merendine ipercaloriche è in aumento tra i ragazzi. Dolciumi, caramelle, snack, cibi fritti, precotti e preconfezionati così come bevande gassate e zuccherate sembrano andare per la maggiore soprattutto tra i giovani, che sono sempre più spesso dipendenti da questi alimenti. A lanciare l’allarme contro il cibo industriale “ultra trasformato”, etichettato come junk food, è la Coldiretti che insieme a Censis ha da poco realizzato un report sul tema.

Nel report si evidenzia come il basso valore nutrizionale unito all’enorme apporto calorico del junk food comporti un aumento del senso di fame, impossibile da saziare: la serotonina sale attraverso il rilascio della dopamina e il cervello attiva una sorta di “circuito di ricompensa” che instaura la dipendenza. Mancano le proteine e le vitamine ma, in compenso, abbondano grassi saturi e idrogenati, carboidrati ad alto indice glicemico, zucchero e sale. Il rischio è quello dell’obesità e dell’incremento del colesterolo, il quale favorisce malattie croniche come diabete, tumori, malattie cardiache e degenerative.

L’inchiesta ha sottolineato come più di 4 famiglie su 5 richiedano un intervento delle istituzioni per combattere l’aumento di dipendenza dei giovani dal cibo spazzatura. Circa il 48% dei genitori è preoccupato e vorrebbe una soluzione risolutiva al più presto. L’ideale sarebbe promuovere una grande campagna di sensibilizzazione, nelle scuole e online, per insegnare ai più piccoli l’educazione alimentare.

Da anni, infatti, Coldiretti porta nelle istituzioni scolastiche di tutta Italia il progetto “Educazione alla Campagna Amica”, un percorso educativo che ha coinvolto oltre mezzo milione di bambini. Una possibile soluzione ad un problema ancora troppo diffuso.

Autore: Beatrice Simion

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