Le montagne italiane tornano a parlare con forza, attraverso i 19 nuovi vessilli verdi assegnati da Legambiente all’inizio maggio. Si tratta di simboli concreti di un cambiamento in atto, che coinvolge associazioni, enti locali, cooperative e semplici cittadini che ogni giorno si impegnano per tutelare gli ecosistemi alpini e rigenerare comunità montane spesso dimenticate.
L’Italia custodisce un patrimonio montano straordinario, fatto di biodiversità, paesaggi mozzafiato e saperi antichi. Tuttavia, questi territori si trovano oggi ad affrontare sfide complesse: spopolamento, scarsità di servizi, cambiamenti climatici e perdita di identità culturale. Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, sottolinea come le esperienze premiate dimostrino che una risposta concreta a queste difficoltà esiste e si concentra su innovazione e sostenibilità, mettendo al centro ambiente e persone. Ma, per funzionare, continua Zampetti, serve una visione condivisa, sostenuta da politiche coerenti e coordinate anche a livello istituzionale e sovraregionale.
Le bandiere sono state assegnate con una ripartizione geografica che attraversa tutto l’arco alpino: Piemonte (Cooperativa di Comunità Viso a Viso) e Friuli Venezia Giulia (Progetto Lince Italia, Tarvisio) ne ricevono quattro ciascuna, Lombardia e Veneto (Rifugio Vallorch) tre, Trentino due, Alto Adige, Valle d’Aosta e Liguria una a testa. Tre le categorie principali su cui si è concentrata la selezione: il turismo dolce, con una rigenerazione e gestione dei flussi – 5 vessilli premiano, infatti, iniziative che promuovono una frequentazione sostenibile della montagna, in contrasto con l’overtourism e il consumo di suolo; l’agricoltura, silvicoltura e pastorizia tradizionali, ambito che ha ricevuto 5 bandiere per progetti che valorizzano le attività storiche delle terre alte, sempre più minacciate dalla grande industria agroalimentare. Infine, 9 bandiere sono state assegnate a progetti socioculturali e comunitari, che hanno lo scopo per mantenere viva la cultura e la vita sociale delle comunità montane.
Le Bandiere Verdi non sono solo premi simbolici, ma strumenti per accendere i riflettori su un’Italia alpina che non vuole scomparire. Un’Italia fatta di comunità resilienti, paesaggi da custodire e nuove forme di economia che mettono al centro il rispetto per la natura e per le persone. La montagna, insomma, è ancora viva: chiede solo di essere ascoltata e sostenuta.