È stato da poco pubblicato il nuovo report europeo prodotto nell’ambito del Gender Equality Index, un benchmark atto a misurare la parità di genere all’interno dell’Unione Europea e guidare nella direzione di una piena equità sociale e inclusività. Tra i dati più significativi, emerge un grande divario di genere nell’occupazione e rispetto ai settori d’impiego. Il punteggio medio dell’Unione si trova incrementato di soli 0,8 punti rispetto al 2023.
Gli ambiti indagati dal Report spaziano da quelli lavorativo ed economico a quelli dell’istruzione e del time management, fino all’equilibrio tra vita privata e lavoro, passando anche per la salute e il delicato tema della violenza contro le donne e il sexual harrassment.
In particolare, seppur in generale miglioramento rispetto al triennio precedente, il percorso dell’Italia (14esima in classifica) verso una concreta parità di genere nel lavoro appare ancora lungo. I nostri 65,5 punti rispetto agli 85 della vetta svedese evidenziano la debolezza di un sistema ancora impari. Le madri lavoratrici italiane, infatti, sono in numero minore in confronto alle colleghe europee, penalizzate nel work-life balance soprattutto dal loro maggiore impegno nella sfera familiare. Come rivelato dal Report, le donne in Europa sono più che presenti nei settori sociale, dell’healthcare e dell’educazione, mentre gli uomini primeggiano nelle STEM (e soprattutto in tecnologia, ingegneria e finanza). Anche nello stesso settore, poi, gli uomini raggiungono posizioni più elevate, mentre le donne sono spesso rilegate a posizioni part-time.
I risultati mostrano dunque un quadro con ancora grandi margini di miglioramento: “L’uguaglianza di genere – ha detto Carlien Scheele, direttrice dell’Eige (l’Istituto Europeo per la Gender Equality che ha svolto la ricerca) – è la base per un’Europa più forte. Questo indice dimostra che i progressi sono possibili, ma il rischio di compiacersi di piccoli miglioramenti è alto. Solo attraverso un’azione coraggiosa e costante possiamo costruire una società più equa e coesa“. In questo senso, le direttive UE 2381 e 970 del 2022, rivolte all’ottimizzazione del gender balance e della trasparenza retributiva, lavorano per promuovere pari opportunità e un trattamento equo nel mercato del lavoro.
Consulta il Report: file:///C:/Users/User/Downloads/gender-equality-index-2024-sustaining-momentum-on-a-fragile-path.pdf