Secondo il nuovo rapporto dell’Ispettorato del Lavoro, a fronte di 16.161 dimissioni volontarie maschili quelle femminili sono state 43.284. Si tratta di un dato allarmante che, unito a molti altri segnali negativi, definisce uno squilibrio di genere marcato nel panorama professionale italiano. In particolare, ciò che si evidenzia è il fenomeno della “child penalty”, a causa del quale molte lavoratrici non vengono reintegrate nell’azienda successivamente al periodo di maternità.
Per limitare la disparità e contrastare il fenomeno, è da poco stato ideato il consorzio di imprese Elis, fatto di grandi aziende, PMI, università ed enti nel campo della formazione, che ha deciso di indirizzare il suo impegno nel progetto “Includere per crescere”. Il progetto, avviato sotto la presidente di turno Elena Goitini, insiste nel favorire l’inclusione lavorativa delle madri tra le priorità del futuro.
Come fattore strategico di sviluppo per le aziende, il piano quadriennale di “Includere per crescere” prevede infatti un cambio di paradigma oramai necessario, in cui la sostenibilità del lavoro rifletta in maniera concreta e tangibile i valori della parità di genere e dell’inclusione. La prima operazione portata avanti dal progetto è stata la creazione di una piattaforma dedicata proprio alle donne colpite da child penalty, che potranno così conoscere le figure professionali più ricercate dalle aziende aderenti.
Scopri di più sulla news di Futuranetwork: Lavoratrici madri, un progetto contro la child penalty (futuranetwork.eu)