Il trend globale parla chiaro: la maggioranza delle donne non sceglie di formarsi nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Per ingegneria, ad esempio, la quota rosa di laureati si attesta appena al 28%. Non solo, le ricercatrici universitarie sarebbero finanziate da borse di importo inferiore ai colleghi maschi; ma il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso la necessità di nuove prospettive femminili per assicurare il progresso di scienza e tecnologia nel mondo.
Esistono purtroppo ancora troppe barriere che impediscono alle ragazze di sviluppare un percorso di studi nelle discipline scientifiche e, primo tra tutti gli ostacoli, è quello sociale. Tra i ricercatori di ingegneria, solo una su tre è donna. La classifica non migliora se si considerano i dati del periodo post-pandemico: la disparità di genere è aumentata di pari passo all’aumento di violenza e al maggior carico di cure in casa.
Sin dalla sua fondazione, l’ONU combatte la disuguaglianza, in ogni sua forma, e riconosce l’emancipazione femminile come tassello imprescindibile del quadro economico mondiale. Soprattutto in vista del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, assicurare un trattamento equo e pari opportunità alle donne è fondamentale. Per garantire una reale uguaglianza di opportunità e diritti, nel 1946 era stata creata la Commissione sullo status delle Donne (CSW), principale organo istituzionale internazionale esclusivamente dedicato alla promozione della parità di genere e all’emancipazione femminile. Nel 1996 il mandato della Commissione fu addirittura prolungato, per via dei problemi legati all’implementazione della Dichiarazione di Pechino del 1995, e così la CSW permane tutt’oggi.
Tra gli scopi principali dell’Agenda, perseguiti dalla Commissione, emerge l’obiettivo di Sviluppo Sostenibile 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze. L’uguaglianza, in questo senso, non rappresenta solo un diritto, ma un pilastro essenziale per il raggiungimento di un mondo realmente sostenibile. Nella giornata internazionale di donne e ragazze nella Scienza (11 febbraio), ICDLAB si allinea in questa direzione, nel tentativo (e nella profonda speranza) di porre fine alla discriminazione di genere e diffondere una cultura di piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale, che sia in ambito politico, economico o della vita pubblica.
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