Il CSR Manager Network ha presentato in Italia, in occasione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale 2020, la “Guida per i CEO ai diritti umani”, realizzata dal World Business Council for Sustainable Development, organizzazione internazionale che lavora per sensibilizzare il top management ad integrare le tematiche di gestione sostenibile nelle loro aziende.
Nel giugno 2021, i Principi Guida delle Nazioni Unite per le Imprese e i Diritti Umani (UNGP) compiranno dieci anni. Il tema rappresenta un punto nodale nella gestione del sistema d’impresa in quanto ogni giorno le organizzazioni hanno effetti diretti sui diritti umani attraverso le loro interazioni con i propri dipendenti, fornitori, consumatori, partner e con le comunità circostanti.
Ad oggi sono una ventina i leader d’impresa italiani che hanno aderito alla call to action promossa attraverso la Guida, chiamata che è aperta a tutte le aziende del nostro Paese. Aderire ha un duplice valore: da un lato contribuisce a far sentire la voce delle imprese italiane in un contesto internazionale, dall’altro permette di sottolineare l’impatto del rispetto dei diritti umani sul sistema impresa, sulla sua competitività e, di conseguenza, sul benessere del sistema sociale italiano.
All’interno si approfondiscono in particolare quattro tendenze che meritano particolare attenzione da parte di ogni leader aziendale:
– le normative più recenti non si limitano solamente a fissare i requisiti di rendicontazione, ma prevedono l’obbligo di mettere a punto una due diligence dei diritti umani e rendono le imprese passibili di denuncia in caso di violazione.
– l’interesse pubblico su questi temi è alto e le informazioni sono ormai facilmente disponibili sui media più seguiti, così da poter raggiungere rapidamente consumatori, dipendenti, investitori e governi. Un’impresa che rispetta i diritti umani rende concreta la sua mission e i suoi valori, proteggendo la propria credibilità e consolidando così la relazione con dipendenti, clienti e stakeholder.
– i rapporti d’impresa sono uno strumento fondamentale. Sempre più clienti e consumatori vogliono sapere se le materie prime e i prodotti sono il frutto di una produzione responsabile. Al tempo stesso, le aziende hanno l’esigenza di valutare i partner commerciali attuali e potenziali sulle modalità di gestione dei diritti umani.
– in più, le prassi adottate dalle imprese in materia di diritti umani influiscono sulla loro performance finanziaria e offrono un accesso più agevole e facilitato ai capitali.
La Guida, inoltre, suggerisce alcune possibili azioni che il top management può compiere per promuovere il rispetto dei diritti umani in un’organizzazione:
– conoscere ed approfondire quali siano i rischi e le criticità legate al settore di attività della propria organizzazione e prepararsi a comunicare sulle difficoltà incontrate e sugli sforzi messi in atto per migliorarsi
– promuovere i diritti umani attraverso la leadership, con messaggi chiari perché l’azienda si faccia portatrice di una visione condivisa e fornendo ai collaboratori strumenti adeguati, obiettivi di performance chiari, incentivi e risorse adeguate
– interagire con trasparenza con i portatori di interesse per favorire lo stakeholder engagement
– mettersi in gioco, coinvolgendo ad esempio altri leader del settore per creare una leva necessaria a cambiare gli incentivi nelle filiere su larga scala e avviando dialoghi e partnership con altri stakeholder (governo, ONG, società civile, ecc).
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