Una seconda vita per il tuo scarpone da sci: Recycle your Boots

L’economia circolare è ormai divenuta un tema fondamentale nel dibattito odierno, un approccio efficace per ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare l’uso delle risorse, trasformando i rifiuti in potenziali nuove risorse produttive. Le nuove normative europee spingono verso modelli più sostenibili, imponendo obblighi su riciclo, riuso e progettazione eco-compatibile.

A questo proposito, Tecnica Group – uno dei principali gruppi industriali mondiali operanti nel settore dell’attrezzatura sportiva e della calzatura tecnica outdoor – ha lanciato un’iniziativa nuova che coinvolge il post-consumo degli scarponi da sci. Un’idea diversa dal tradizionale paradigma take-make-dispose, con uno studio di Life Cycle Assessment (LCA) alle spalle. Si tratta di “Recycle your Boots”, il progetto attivato nel 2021 che è stato capace di comunicare efficacemente l’attenzione agli impatti ambientali verso un ampio pubblico.

Abbiamo incontrato il Responsabile Innovation & Product Sustainability del Gruppo Marco Meggiolaro, per saperne di più.

1. Quali sono state le considerazioni in fase di ideazione dell’iniziativa? Quali, se ci sono state, le barriere all’entrata per un progetto di questa entità? Quale engagement ha prodotto ad oggi?

Ideato in epoca pandemica, Recycle your Boots ha da subito costituito una scommessa significativa per la nostra azienda. Purtroppo, infatti, quello che normalmente si caratterizza come un momento di grande elaborazione creativa e progettuale nel ciclo di attività dell’azienda, si configurava invece come un tempo di stallo. Contemporaneamente, gli accordi sul Green Deal dell’anno precedente entravano nel dibattito quotidiano e una sorta di “vento del cambiamento” investiva il Gruppo Tecnica, oltre ad un senso di responsabilità derivante dall’essere i principali produttori al mondo di scarponi da sci tramite i nostri brand Nordica e Tecnica. La riduzione della carbon footprint e la necessità di avanzare in termini di strategie di impatto e misurazione dell’impronta ambientale sono tematiche oramai entrate di pieno diritto nella nostra visione imprenditoriale; tuttavia, il passaggio non è stato semplice.

La sfida principale costituiva creare un fabbisogno, nell’ottica comune di responsabilizzare clienti e dealer al tema della sostenibilità e della lotta agli sprechi. A fronte di una più che positiva risposta da parte dei consumatori, infatti, non sempre diffondere la cultura della sostenibilità tra i nostri rivenditori e tra la nostra stessa forza vendita interna è stato immediato. Parlare di ecodesign in quel periodo era ancora qualcosa di nuovo e avvicinare ogni interlocutore al tema, modulando comunicazione interna ed esterna, ha richiesto molte risorse. Si è trattato, in qualche modo, di un apprendimento a livello di gruppo rispetto alla complessità del progetto. Il nostro sforzo, inoltre, non prevedeva alcun ritorno economico e nessuna ricompensa nel breve termine. Ma i risultati non si sono fatti attendere.

Ad oggi, Recycle your Boots ha raggiunto quasi 35.000 paia paia di scarponi raccolti e riciclati, sottraendo al tradizionale conferimento in discarica circa 133 tonnellate di rifiuti. Nel triennio 2021-2024 i dati evidenziano un recupero medio dell’85% dei materiali di un singolo scarpone (circa 2kg di plastiche, 0,5kg di metalli e 0,85kg della scarpetta interna). Il beneficio ambientale è stato stimato – sulla base delle analisi condotte dall’Università di Padova – in circa 15kg di CO2 per ogni paio di scarponi, al netto del trasporto e delle operazioni di riciclo. L’impatto ambientale complessivo determinato dal progetto nei primi 3 anni di attività è pari a circa 412 tonnellate di anidride carbonica risparmiate.

2. Come è stata misurata e valutata l’impronta ambientale? Come si integra l’ecodesign e quali innovazioni sono comprese nel progetto rispetto alla tracciabilità di prodotto?

Ogni anno vengono prodotti circa 3 milioni di paia di scarponi da sci che, una volta terminato il loro ciclo di vita (statisticamente dopo 150 giornate di sci), si trasformano in circa 10.000 tonnellate di rifiuti. Sino al 2021, il ciclo di vita di questo prodotto terminava con il suo consumo. Recycle your Boots ha voluto ribaltare questa prospettiva, considerando il fine vita dello scarpone da sci come l’inizio di un percorso di economia circolare. Supportato da uno studio LCA interno all’azienda, supervisionato e validato dall’Università di Padova, il progetto ha sin da subito previsto un dataset coerente con le normative ISO e la tassonomia europea in generale. Numerose funzioni di Gruppo consentono oggi l’attuazione del progetto, dal Dipartimento di Sostenibilità Ambientale alla logistica, dal laboratorio qualità alla comunicazione, senza scordare il customer service e – naturalmente – i brand Tecnica e Nordica. Inoltre, l’area Ricerca e Sviluppo e le value chain scarponi, sci e moonboot rappresentano un elemento imprescindibile per garantire la qualità delle componenti dei prodotti realizzati con i materiali plastici post-consumo.

Uno scarpone da sci è un prodotto estremamente complesso da riciclare, composto da circa 120 materiali. Il nostro approccio risiede nell’accuratezza delle fasi di sorting, ovvero nelle operazioni di eliminazione dalle successive fasi del riciclo dei materiali non riciclabili. Dopo una prima fase di triturazione, lo scarpone affronta dunque la fase di separazione tra vari materiali, i quali vengono poi reintrodotti come componenti in tre diverse value chain (scarponi da sci, sci e doposci). La prospettiva di ecodesign si basa proprio sul principio “design for disassembling”.

Abbiamo inoltre introdotto una novità nell’ottica di tracciabilità del prodotto, inserendo un QR-Code negli scarponi Nordica e Tecnica. Questo passaporto digitale di riciclo rivela al riciclatore autorizzato informazioni essenziali in merito alle caratteristiche delle plastiche. I nostri esperti hanno infatti formulato una matrice divisa in dieci famiglie di plastiche per assicurare purezza e qualità della materia prima-seconda, specie nell’ottica futura di neutralizzazione dei costi.

3. …e quali invece sono le sfide per il futuro?

Recycle your Boots delinea un sistema circolare con l’obiettivo non solo di riciclare le plastiche, i metalli e la scarpetta interna dello scarpone, ma anche di reimpiegare i materiali di seconda vita all’interno di nuove collezioni o in altre applicazioni. Stiamo sviluppando delle progettualità per ampliare il pacchetto tecnologico per il riciclo ed ottimizzare i processi e stiamo coinvolgendo importanti player dell’industria chimica per migliorare ancor di più le qualità meccaniche del sottoprodotto. Abbiamo intenzione di concretizzare ed espandere ciò che questa iniziativa ha messo a terra finora.

I produttori di scarponi da sci sono poco più di una decina a livello mondiale: il nostro obiettivo è quello di consolidare un network di valore per il futuro e far entrare Recycle your Boots all’interno di una narrativa di responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility, EPR).

Come first mover del progetto, vogliamo condividerne le soluzioni e la portata innovativa per un futuro comune più sostenibile. In generale, il coinvolgimento a fronte comune di più produttori e la convergenza verso facilities transnazionali per il riciclo rappresentano un’occasione di enorme rilievo per l’intera sport industry.

Autore: Gloria Milan con il contributo di Beatrice Simion

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